24/10/2019 – S. Antonio Maria Claret – S. Luigi Guanella

Luca 10, 1b-12

“Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi”

Il brano del Vangelo di oggi, che introduce il capitolo 10 di Luca, ha uno spiccato carattere di rivelazione: Gesù ha preso la decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51), in questo modo il Suo “essere tolto” (v. 51), per tornare al Padre, si unisce ad una nuova “venuta” (v. 52) nella missione dei suoi discepoli.

Grande importanza assume il verbo “designare” (10,1), dove si precisa che il Maestro invia 72 discepoli davanti al suo volto, lo stesso volto risoluto con cui s’incammina verso Gerusalemme.
Le raccomandazioni, rivolte loro prima della partenza, sono un invito ad essere consapevoli della realtà che li attende: messe abbondante e numero esiguo di operai. Di qui l’invito alla preghiera: «Pregate il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe» (v.2).

L’iniziativa della missione è del Padre, ma Gesù trasmette l’ordine: «Andate!» ed indica le modalità da seguire (vv.4-11). Si inizia con l’equipaggiamento: né borsa, né sacco, né sandali. Questi elementi rimandano alla fragilità di chi è inviato e alla sua dipendenza dall’aiuto del Signore e dei fratelli delle città. Le prescrizioni positive sono sintetizzate prima nell’accesso alla casa (vv.5-7) e poi nel successo in città (vv.8-11), ma non è escluso il rifiuto.

La casa è il luogo dove i missionari intrattengono le prime relazioni e la “pace” è il dono che precede la loro missione e contraddistingue l’arrivo del Regno. La città è invece il campo più esteso della missione: in esso si svolge la vita, la politica, le possibilità della conversione, l’accoglienza o il rifiuto.

A quest’ultimo aspetto è legato il gesto di togliere via la polvere (vv 10-11): i discepoli, abbandonando la città che li ha rifiutati, dicono agli abitanti di non essersi impossessati di nulla e ogni relazione è cessata. Infine, Gesù ricorda la colpevolezza di quella città che si sarà chiusa alla proclamazione del vangelo (v.12).

 

Perdonaci Signore se, a volte, anche noi chiudiamo le porte all’ amore che Tu vuoi portare nelle nostre case e nel nostro cuore. Aiutaci a riempire le borse dei fratelli di pace e le loro sacche di comprensione.
Insegnarci ad essere sandali di perdono per camminare insieme.

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