“Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.” (Giovanni 21,20-25).
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Siamo alla conclusione dell’Evangelo di Giovanni, un racconto biblico profondo, ricco di una testimonianza importante per noi di Gesù.
E siamo alla vigilia della festa di Pentecoste che per noi conclude il cammino della Pasqua di Resurrezione.
Nelle ultime parole di Giovanni cogliamo che non tutto è stato scritto di Gesù, ma quello che conta è avere fede. Una fede semplice, una fedeltà senza limiti né di tempo né di spazio.
Ed é in questo cammino che cerchiamo di intravvedere, con coraggio e passione, l’orizzonte dei cieli nuovi e di una terra nuova, dove il nostro annuncio di Resurrezione diventa humus che vivifica la vita.
La vita, lo sappiamo bene, è una grande battaglia. In questo tempo talvolta di oscurità pronunciata ci viene chiesto, con pazienza, di aprire la strada della luce. Un luce che ci fa risorgere, che cambia i lutti in gioia, che cura in misericordia le nostre infedeltà, che scombina i piani del male, che rende più libera l’umanità dalla violenza, dal male, dal peccato e dalla morte.
Questo è il tempo favorevole per resistere all’ineluttabile perché l’amore vince sempre su tutto e su tutti!