29/09/2023 – S.S. Michele, Gabriele, Raffaele, arcangeli

Lc 1, 8-20. 26-33

In quel tempo. Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore
durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel
tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando
nell’ora dell’incenso.

 

 

Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

 

 

Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

 

 

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

 

 

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.

 

L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

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Oggi celebriamo la festa degli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, i nostri compagni nella fede, che il Signore invia per accompagnarci sulle strade della vita. Ognuno con un compito specifico. Michele è il grande difensore che fa la guerra al diavolo. Gabriele è l’arcangelo delle buone notizie, come quando porta l’annuncio a Maria e a Zaccaria. E infine Raffaele,colui che cammina con noi, come ha accompagnato Tobia nel suo viaggio.

Nessuno di noi penso che abbia mai avuto apparizioni di angeli -come si legge nel brano di oggi- ma tutti possiamo invece testimoniare incontri “casuali” che sono avvenuti nella nostra vita, persone che ci hanno detto una parola che ci ha rincuorato, qualcuno che ci ha dato forza e coraggio, altri ancora che hanno camminato con noi e con la loro vicinanza ci hanno rassicurato. Per me sono state persone sconosciute, davvero apparse dal nulla in tante situazioni e subito scomparse dopo poco. Come anche amici e conoscenti che mi hanno regalato una parola buona, che mi hanno portato consolazione e sostegno.

Impariamo da Zaccaria e Maria a rimanere un attimo in silenzio quando ci sentiamo toccati da una sorpresa, da una parola che ci conforta e, come loro, chiediamo a Dio cosa vuole dirci, qual è il senso della vita, il senso delle cose.
Infine anche noi possiamo pregare così, come ha suggerito Papa Francesco in occasione della festa degli arcangeli nel 2017:

“Michele, aiutaci nella lotta, ognuno ha la propria nella vita oggi. Gabriele, portaci notizie, portaci la Buona Notizia della salvezza, che Gesù è con noi, che Gesù ci ha salvato e donaci speranza. Raffale, prendici per mano e aiutaci nel cammino per non sbagliare la strada, per non rimanere fermi.”

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