29/10/2017 – 2ª Domenica dopo la Dedicazione

“il regno dei cieli è simile ad una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesce. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi” (Matteo 13, 47-52)

Finito il tempo della missione, a Dio spetta raccogliere i frutti. Nella liturgia odierna dominano i verbi “raccogliere, radunarsi insieme, venire, salvare”: Dio è buono e salva! Ma non ci si salva da soli, in due sensi per la verità: ciascuno di noi non può mettere in salvo “da sé” la propria vita, ma solo il Signore può farlo; Dio non salva solo noi, uno alla volta, ma INSIEME! Il Signore ci vuole salvi insieme: la salvezza o è condivisa ed è per tutti, o non c’è salvezza! Questa è la sua giustizia: mantenere la promessa di felicità per ciascuno! Solo UN Dio ne è capace, Quello la cui Parola è via e verità e vita. Solo la sua Parola è vera, diventa realtà. Ci ricorda la prima lettura: “non sono forse io il Signore? Fuori di me non c’è altro dio; un dio giusto e salvatore. Volgetevi a me e sarete salvi. Dalla mia bocca esce la giustizia, una parola che non torna indietro” (Isaia 45,20-23). Ecco che si può capire la decisa volontà di Paolo di seguire il Signore, di corsa, con tutta la sua vita: non ha uno scopo migliore che seguire Gesù Cristo: “corro verso la meta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù” (Filippesi 3,14). Il bello è che si tratta di una chiamata, quindi occorre una risposta libera; non c’è nessuna imposizione, ma una scelta, per questo alla fine alcuni non saranno “pesci buoni” perché avranno fatto scelte di vita diverse… la corsa ha come scopo il conformarsi a Cristo, vivere come Lui, allora la nostra vita sarà buona.

“Rimanete in questo modo saldi nel Signore!” (Filippesi 4,1): rimaniamo aggrappati a Dio, lasciamoci consolare dalla Sua Parola e rincuorare dalla sua giustizia. In questo nostro cammino o corsa verso la santità (qualche giorno ci ricorderemo dei Santi che ci hanno preceduto!), condividiamo la gioia e le fatiche della vita insieme ai fratelli, ricordandoci che la fraternità non è un bell’accessorio, ma uno dei modi privilegiati di mostrare l’amore per Cristo. Preghiamo per le persone a noi care, preghiamo per chi non crede, preghiamo per la nostra vocazione alla felicità, affidandoci all’intercessione del nostro “santo preferito”..

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