30/06/2018 – Sabato della 12ª Settimana del Tempo Ordinario

“Gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.” (Matteo 8,5-17).

Gesù guarisce. Con la forza del suo Spirito tante persone vengono guarite. C’é una preghiera di aiuto che sale dalla gente di Cafarnao e dintorni. Gesù accoglie, ascolta, accompagna e guarisce.

Incontra anche un centurione che ha il servo malato. É un forestiero da tutti i punti di vista. É una persona buona nonostante sia un militare romano. Gesù lo incontra e rimane meravigliato perché a differenza di tutti quelli che chiedono una guarigione, il centurione si dichiara indegno ma soprattutto gli basta una parola.

La fede del centurione é una fede genuina, vera, profonda. Il centurione si fida e riconosce in Gesù il sostegno di cui ha bisogno e che lo aiuta a vivere una fede che si fa dono. Il centurione non chiede niente per se stesso.

Che il Signore ci doni la fede del centurione!

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