30/06/2018 – Santi primi martiri della S. Chiesa romana

“I suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e va’ nella Giudea, (…). Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!». Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.” (Giovanni 7, 1-6b)

In questo estratto del Vangelo di Giovanni è presente un breve dialogo tra Gesù e i suoi fratelli. Che costoro siano o non siano fratelli di sangue di Gesù, ha una rilevanza, secondo me, minore rispetto al significato di questo citato rapporto di fratellanza.

Ció che secondo me traspare qui è una relazione intima e quotidiana, di persone che vivono a stretto contatto e dovrebbero quindi conoscersi come fratelli.
Eppure si legge che neppure i fratelli di Gesù credevano in Lui!
Mi colpisce anche il loro atteggiamento: quello di chi vuole inquadrare l’altro secondo la propria logica, avanzando indicazioni quasi imperative.
Mi vengono in mente tutte quelle volte in cui vorrei “inquadrare” gli altri per far prevalere la mia logica, forse per rendere le situazioni più semplici, perché uniformate al mio pensare e agire.

Non solo però! In questo Vangelo l’interlocutore è proprio Gesù!
Ripenso allora a tutte le volte in cui cerco di definire il Signore secondo una logica comoda, riducendoLo di fatto ad un Dio a mia misura, dimenticando invece di misurare me stessa con un’esperienza più vera di Dio!
La risposta di Gesù rimette a fuoco il centro della questione: “Il MIO tempo non è ancora venuto”: per me, quindi, è un invito a rimettere al centro il sentire di Gesù, attendendo, prestando attenzione e ricercando.

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