30/10/2019 – Mercoledì della 1ª Settimana dopo la Dedicazione

Matteo 19,9-12
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Il matrimonio è conveniente? No! Perchè sposarsi, quando si potrebbe vivere in due case separate (magari vicine), andare in vacanza insieme, vedersi alla sera o nel fine settimana, senza l’impegno e la fatica di avere un altro/un’altra diverso da sé sempre in casa? ..Senza la fatica di conciliare abitudini diverse, idee sull’ordine e sulla pulizia, priorità sulle cose da fare?
Visto con gli occhi dell’uomo e della donna, vivere insieme è fatto solo di aspetti di discussione e di cambiamento su di sé che ognuno dei due deve fare.

Ma sposarsi non è solo un vivere insieme nella quotidianità, ma è un PER SEMPRE che i due sposi promettono di vivere insieme. Se questo da una parte può far paura, un po’ come quando si guarda il mondo dalla cima di un alto monte, dall’altra è il modo per assaporare l’infinito, e guardare all’infinito ci riporta a Dio.

L’obiezione dei discepoli è la domanda che tutti ci poniamo. Come si fa ad amare per sempre? E se poi non ci piacciamo più? E se poi non corrispondi alle mie aspettative, all’idea di matrimonio, di famiglia che avevo? Come faccio? Non posso “ripudiare la moglie”, non posso cambiarti!
È vero, tutto questo umanamente è difficile da comprendere, ma il matrimonio non è semplicemente l’unione dei due sposi, ma piuttosto accogliere l’uomo e la donna che Dio mi ha posto accanto.
Se ognuno nella coppia vede l’altro/l’altra come segno dell’amore di Dio e non come qualcuno che deve soddisfare delle proprie aspettative, non si arriverà al desiderio di sostituirlo/a.

La sfida è quella di guardarsi con stupore ogni giorno con lo stesso sguardo che Dio ha su ciascuno dei due.
Il bello del matrimonio sarà valorizzare la gioia del vivere insieme e non gli aspetti di fatica (che comunque ci sono), rendere l’altro sempre più uomo e sempre più donna, mettendo da parte le proprie resistenze a cambiare.

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