31/10/2019 – Giovedì della 1ª Settimana dopo la Dedicazione

Matteo 19, 27-29
In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

La pagina del Vangelo di oggi vede protagonisti in un dialogo Pietro e Gesù e, nel prosieguo del discorso, il discepolo si lascia sfuggire un dubbio legittimo, che noi oggi possiamo “tradurre” così: qual è il vantaggio dell’essere cristiani?

Chi prende sul serio la propria fede, spesso è messo alla prova: restare nonostante i problemi ed affrontarli, riuscire a perdonare l’imperdonabile, come un assassino che ti uccide un figlio, oppure, non odiare un fratello che sceglie intenzionalmente di trattenere per sé tutta l’eredità, non è semplice. A volte si passa per sciocchi, gente senza spina dorsale, deboli. Sembra quasi che ci si guadagni solo in sofferenza, perché fare del proprio motto “porgi l’altra guancia” sembra rendere incredibilmente vulnerabili, quasi come se non avessimo modi per difenderci, perché il modo di fare più diffuso, per fare comprendere il male che ci è stato fatto, è renderlo.

Così in un mondo in cui tutti vanno all’attacco per accaparrarsi quanto più possibile, difendendoselo con le unghie e con i denti, il Signore fa una promessa piuttosto chiara: seguirlo, anche a costo di passare per ingenui, non è un investimento a perdere, perché se semini amore, nonostante a breve termine possa sembrare una fregatura, prima o poi te lo farà raccogliere…con gli interessi! Da qui il centuplo: se sei persona di comunione, non avrai problemi a farti degli amici; se sei uomo o donna capace di condividere quello che ha, con chi è nella difficoltà, avrai modo di trovare chi con te farà altrettanto; se sei essere umano, sufficientemente umano, anche se il percorrere la tua strada ti dovesse portare lontano o a scontrarti con i tuoi affetti, Dio troverà il modo per mettertene sulla tua strada altri.

Seguire Gesù significa lasciare un vecchio modo di vivere, abbandonare le vecchie abitudini e le logiche di successo che etichettano una vita come “bella vita”, tipiche del mondo di oggi, per acquisire uno stile diverso, che ti faccia raggiungere la vera pienezza di chi aggiunge vita ai giorni e non giorni alla vita.

Che il Signore ci dia il desiderio di restare alla sua sequela, soffermandoci non solo sulle croci che inevitabilmente ci troveremo a dover abbracciare, ma anche sulle opportunità, gli incontri e i sorrisi che andremo ad incrociare e accendere. Possa il giudizio sulle 12 tribù d’Israele promesso agli apostoli, essere anche la nostra méta, per maturare quel modo di vedere le cose secondo Dio, andando oltre le apparenze, per riuscire a riconoscere ciò che è realmente importante e non solo ciò che ha un elevato prezzo.

…una buona vigilia per la festa dei Santi, che hanno vissuto una vita piena!!!

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