“Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.” (Giovanni 6,52-59).
Potremmo dire a prima vista che quello che leggiamo oggi dell’Evangelo di Giovanni sono frasi shock. Ma come Gesù ci invita ad essere cannibali?
Facciamo un breve passo indietro. In tutta questa settimana abbiamo potuto ascoltare una Parola “eucaristica” nei discorsi di Gesù. Ma l’Evangelo di oggi inizia con l’interrogativo da parte dei Giudei: come può darci da mangiare la sua carne?
Sappiamo oggi che Gesù parlava di come poter restare per sempre, spiritualmente presente nella loro vita.
Quello che ci dice Gesù oggi é che solo appropriandosi della vita del Figlio dell’uomo possiamo avere la vita. Nell’atto di mangiare e bere noi assimiliamo il cibo e la bevanda che ci nutrono, che ci sostiene nella vita, e che ci danno la vita. Non potrebbe essere altrimenti.
In queste parole di Gesù troviamo il suo sacrificio e il suo amore donato a noi, per noi. Noi non diciamo lo stesso quando amiamo una persona: io sono in te e tu sei in me? In qualche modo i nostri corpi si appartengono con la forza dello spirito. Tutto questo ci é stato donato da Gesù che ci ha donato lo Spirito dopo la sua resurrezione.
Viviamo perciò l’Eucarestia come dono di vita, come nutrimento spirituale.

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