Mt 11, 7b. 11-15
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Nel versetto precedente (Mt 11, 7) si dice: “Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
A volte siamo colpiti da comportamenti strani e siamo spinti dalla curiosità: è il fattore umano. Ma nasconde un limite: può essere fine a ste stesso. Oppure la curiosità può portare a farsi domande, allora si fa interessante, ovvero mi chiedo cosa mi tocca, cosa dice a me quel fatto, intuisco che sta “dentro me”, c’è “inter -esse”.
La scelta di vita sobria, essenziale, povera di Giovanni Battista che vive l’ascesi nel deserto era e continua ad essere “alternativa”, con le dovute differenze del nostro tempo. Questo merita stima, onore…
In realtà, ci dice l’essere in ricerca dell’essenziale, un atteggiamento di ascolto, di umiltà.
Lui ultimo grande profeta, ma poca cosa rispetto ai più piccoli su questa terra.
Credo che Gesù, ancora una volta, ci voglia far capire che la grandezza non viene nemmeno dalle scelte eclatanti (tipo desiderare essere Presidente di qualcosa a tutti i costi!), ma mettersi umilmente a servizio dei fratelli nella faticosa vita di tutti i giorni, facendo cose per le quali magari saremo pure giudicati “inutili” o “canne sbattute”.
In realtà, così saremo uomini e donne autentiche, amati da Dio, felici perché semplici, veri, amanti del Bene, servi!
Un pensiero e una preghiera per chi in questo tempo sta davvero subendo la violenza dei “potenti” che vogliono impadronirsi del regno; per coloro che non smettono di aiutare queste persone in drammatiche condizioni, per i piccoli che vengono umiliati, danneggiati, oppressi, perché non perdano la fiducia in Dio e nell’umanità e possano trovare soccorso e salvezza.
03/09/2021 – S. Gregorio Magno
Gv 1, 35-42
Che cercate? è questa la domanda che ci viene posta oggi.
Mi sembra bello che ci venga riconsegnata oggi all’inizio di un po’ tutte le attività lavorative, scolastiche e non.
Occorre ripartire dai desideri.
Giovanni Battista fissa l’Agnello di Dio, la sua attesa è compiuta, è capace di vedere oltre.
“Ecco l’Agnello di Dio”: i discepoli colpiti da quell’annuncio di Salvezza, si mettono a seguire Gesù fidandosi delle parole di Giovanni Battista.
Gesù si volta e il suo sguardo per prima cerca il nostro. Fermiamoci a sentire quello sguardo colmo d’Amore per noi.
Maestro dove abiti? Pensiamo a chi invitiamo a casa, sono le persone più care, gli amici più intimi.
Il desiderio dei discepoli è diventare intimi di Gesù, essere a casa con Lui, stare in relazione con Lui. Occorre fare esperienza.
L’incontro con Gesù è stato talmente importante che ricordano l’ora (ora decima, le quattro del pomeriggio), è stato un momento colmo di gioia.
Compito di oggi: fare una classifica di ciò che cerchiamo.
Ricercare “le ore decime” della propria vita.