“Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.”
(Salmo 70 (71)).
#liberacidallamalvagità
Nel giorno in cui la Liturgia fa memoria del martirio di S. Giovanni Battista, riconosciamo con tristezza quante situazioni di male sono presenti nel nostro mondo, nella nostra società e a volte anche nelle nostre chiese e fedi religiose.
Il racconto del futile assassinio e martirio di Giovanni Battista da parte Erode per una stupida promessa, ci fa sperimentare a che punto la malvagità possa arrivare (Marco 6,17-29).
Il martirio di Giovanni Battista, come tutti i martirii di ogni tempo, ci deve spronare nel nostro impegno ad essere miti, nonviolenti, capaci di dialogo e anche di perdono verso coloro che sono nemici del bene.
E non ci resta, data la nostra incapacità a donare bene, che pregare con le parole del Salmo: Signore liberami dalle mani del malvagio!
Immagine: Masaccio – Martirio di Giovanni Battista – 1426 – Musei Civici di Berlino.
30/08/2023 – Mercoledì della 21ª Settimana del Tempo Ordinario
“Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.” (1Tessalonicesi 2,9-13).
#annunciareilvangelo
Noi non possiamo vivere come sepolcri imbiancati o come adoratori di sepolcri pensando di giustificare il nostro comportamento rispetto al contesto che noi viviamo (Matteo 23,27-32). Guai a noi se giustifichiamo e ci lamentiamo se poi le cose vanno per altri versi.
Questo tenore dell’Evangelo di Matteo ci stimola ad accogliere le provocazioni di Paolo quando ci ricorda che l’annuncio è duro e faticoso ma può trasformarsi e sciogliersi, se ci facciamo dono verso gli altri.
Oggi più che mai quello che conta è una fede che si fa continuamente testimonianza in opere donate, in attenzioni e in ascolto verso chiunque incontriamo.
La fede oggi è minata dalla paura, e nonostante il mondo continui ad erodersi, l’unica via è quella di guardare a ciò che è incompiuto, che ci riguarda, e che possiamo completare.
Immagine: Monumento di San Paolo a Berea, Grecia (Verea, Grecia).