“Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.” (Marco 2,13-17).
Scopriamo in questi giorni che i brani evangelici proposti dalla liturgia sono tutti orientati a presentarci la figura di un Gesù alternativo.
La stessa scelta dei discepoli che lo seguono é legata ad abbattere gli schemi di quanto propongono gli scribi e i farisei. Gesù non si fa problemi di chiamare tra i suoi Levi che svolge il lavoro di esattore delle tasse.
Tutto questo suscita sconcerto. Gli scribi e i farisei, ligi alle prescrizioni della Legge mosaica, contestano da subito le scelte di Gesù.
Gesù non si fa problemi a mangiare con pubblicani e peccatori perché “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati …”
E anche la scelta di Levi in qualche modo rappresenta la volontà di annunciare un D-o misericordioso, che vuole la salvezza delle persone.
É anche importante contemplare la chiamata di Levi. Una chiamata fatta di un unico verbo: “seguimi”. E del resto l’azione di Levi é altrettanto inequivocabile: si alzò e lo segui. Sono le azioni di chi vuole cambiare vita, di chi sceglie di risorgere.
A noi oggi viene chiesto da un lato di rispondere alla chiamata di Gesù. E dall’altro di essere accoglienti e annunciatori della buona notizia verso tutti.