01/05/2021 – S. Giuseppe lavoratore e S. Riccardo Pampuri

Giovanni 7,32-36
In quel tempo. I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose del Signore Gesù. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire».

 

Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».  

Tutto il capitolo settimo del Vangelo di Giovanni è pieno di domande che sia i capi religiosi che la gente si fanno su Gesù: “Dov’è? Come mai conosce le Scritture senza aver studiato? Dove sta per andare costui?”. Chi si imbatte in Gesù non può non farsi domande su di Lui sia, perché Lui stesso pone esplicitamente domande ai suoi interlocutori, sia perché le cose che dice arrivano al cuore così da suscitare interrogativi che scuotono la coscienza nel suo profondo.

Tante sono le domande che anche noi, oggi, dopo duemila anni ci possiamo porre su Gesù: ci sono domande che non mettono in discussione noi stessi ma Lui e la sua Parola, quando questa ci crea problemi mettendo in crisi le nostre scelte di vita che non sono orientate a quella Parola di salvezza.

A volte ci facciamo domande su Gesù che hanno l’unico intento di difenderci da Lui, dal suo mistero, dalle sue logiche, dalle sue proposte perché non vogliamo convertirci.

Ma ci sono anche le domande su Gesù sincere, vere che ci conducono ad una fede sempre più profonda, sempre più ricca, sempre più motivata. Si tratta di quelle domande che portano a riconoscere che le parole e i gesti di Gesù ci aiutano a cambiare vita, ad orientare le nostre scelte accogliendo quelle sue parole e quei suoi gesti di vita. Sono domande autentiche che nascono dal nostro cuore e ci fanno riporre la nostra fiducia in Lui.

Il passo di oggi si conclude con l’affermazione di Gesù: ”Dove sono io, voi non potete venire”. Con queste parole Gesù ci svela il mistero della sua persona, Lui è già in comunione con il Padre, Lui è già lì. Parole, le sue, che non vengono subito comprese, che lasciano, ancora una volta, dubbi e interrogativi.

Solo dopo la sua passione e resurrezione, queste parole si riveleranno nel loro senso profondo, con tutta la loro forza e nella verità.

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