07/02/2023 – S.S. Felicita e Perpetua

Mc 7, 31-37

 

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».

 

 

E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di
non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!»

#inDisparte #amoti #preghiera #sordità 

Lo prese in disparte….
Il rapporto con il Signore è sempre qualcosa di privato, di intimo, come un’amicizia di quelle belle che quando ti incontri vuoi stare a tu per tu e raccontarti, per ascoltare ma anche per dire.

Capisco benissimo questi uomini che chiedendo un miracolo e vedendolo hanno voglia di raccontarlo; da una parte dico: menomale che hanno voglia di raccontare una cosa bella, al giorno d’oggi sembra che girino più velocemente le notizie brutte oppure che facciano scalpore solo quelle negative. Dall’altra capisco Gesù che chiede di non parlarne con nessuno, perché non vuole che si sparga solo quella voce sul suo conto: guarisce i malati.

La sua azione é molto di più, il suo Amore va oltre la guarigione fisica, Egli é balsamo per l’anima, ci aiuta ad affrontare la vita, ci insegna come stare vicino al nostro prossimo, ci chiede di aver fiducia, ci colma di gioia, ci insegna come amare e dà la vita per noi.

Qualche giorno fa all’incontro del gruppo giovani si parlava di preghiera, di modi di pregare. Qualcuno di loro dice di far fatica a pregare, ad andare a Messa, a fermarsi, a stare davanti a Dio.
Come aiutare questi ragazzi, mi sono chiesta?
Come far capire loro che siamo Amati di un amore grande, gratuito, che abbiamo un Padre che ci attende, che ci segue, che ci vuole felici?
Forse ai giorni nostri la sordità è propria questa, di non riuscire a “sentire” questo Amore, per tanti motivi, e di conseguenza di non poterlo -e peggio ancora- non saperlo annunciare.

Come possiamo raccontare una cosa se non la sentiamo?
Come aprire il nostro cuore al Tuo Amore?

Noi adulti, ma soprattutto noi cristiani abbiamo il compito di essere portatori di questo Amore, di essere tramite di questa Luce, di essere lampada trasparente, solo sentendosi Amati questi giovani potranno capire di essere Figli.

Donami Signore un cuore aperto all’ascolto, all’accoglienza, un cuore che percepisca il tuo Amore per poterlo poi dire a voce, ma soprattutto tramite i gesti, gli sguardi, le attenzioni delicate.

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