“A Cafàrnao, il Signore Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo:
«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!» (Marco 1, 21-34)
Siamo all’inizio del vangelo di Marco e subito viene raccontato come Gesù si manifesta e si pone in mezzo alla gente. Il brano di oggi ci mostra due modi di insegnare di Gesù: uno nella sinagoga, secondo le tradizioni ebraiche e le usanze del tempo ma con “exousia”, che significa autorità, segno cioè della grandezza di Dio che è all’opera, perché gli insegnamenti di Gesù rispondono al desiderio di pienezza di vita che ogni uomo si porta dentro; l’altro con i gesti che compie tanto da essere superiore agli spiriti impuri, su chi è tenuto nelle tenebre e nella morte perché aderisce a
una dottrina incompatibile con l’insegnamento di Gesù. Il riferimento può essere all’autorità degli scribi, quelli che pretendevano di parlare in nome di Dio, ma che insegnavano in modo ripetitivo, con la tendenza soprattutto ad inculcare sempre il senso di colpa, l’indegnità delle persone. Il
messaggio di Gesù invece risuona in modo nuovo, è la parola di Dio che arriva al cuore delle persone e che, se accolta, trasforma la vita delle persone.
Lascio che la Parola di Dio cambi la mia vita e illumini le tante parti in ombra che ho dentro di me?
Nel mio annunciare il Vangelo trasmetto la novità di questa Parola che risponde al desiderio di pienezza di vita che ogni uomo ha?