“Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.” (Luca 10,1-9).
La liturgia della Parola ci propone un passo dell’Evangelista Luca, nel giorno in cui la Chiesa fa memoria dei Santi Cirillo e Metodio, patroni ed evangelizzatori d’Europa.
Gesù invia settantadue discepoli ad annunciare la lieta notizia che il Regno dei cieli é vicino. Istruisce i suoi discepoli per svolgere bene la missione. Gesù é convinto che occorre molta convinzione e molto impegno. Purtroppo si trova a fare i conti con una realtà di gente abbandonata, senza pastore, e una classe religiosa, composta da scribi e farisei, tutta intenta a bastare a se stessa e a credersi nel giusto perché rispettosa dei precetti.
I discepoli si trovano quindi coinvolti nella fatica di essere mandati come agnelli in mezzo ai lupi. La missione non é facile. É lo stile della sobrietà che fa la differenza: quello che serve é portare se stessi, essere testimoni che credono in quello che fanno. Sono questi atteggiamenti che dicono la differenza nell’annunciare la bellezza di portare il dono di una notizia lieta che é l’incontro con il Signore.
Come discepoli di Cristo dobbiamo domandarci se il nostro stile di credenti é quello dell’Evangelo o se siamo arroccati nelle nostre esteriorità, nel dividere la vita tra sacro e profano, nel farsi belli di fronte agli altri, nel bastare a noi stessi.
Nella missione il Signore ci chiede al contrario di essere umili, piccoli, poveri, sobri per farci riempire della sua presenza.