Il “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.” (Luca 22,12-19).
L’Evangelo di oggi contiene due parole chiave che sono sempre il motore della nostra fede nel Signore: testimonianza e perseveranza.
Il linguaggio apocalittico che Gesù lancia ai suoi discepoli proietta i nostri pensieri verso le scelte ultime della vita di fede.
Il Signore ci chiede di essere pronti a tutto. Essere perseguitati vuol dire non poter esprimere fino in fondo la nostra fede e darne testimonianza perché ci viene impedito. Non siamo votati al martirio ma siamo sempre chiamati alla testimonianza
Bisogna essere pronti ad accogliere perfino il tradimento. Quante volte questo ci accade. Capita anche di essere traditi dalle persone vicine. Ed é proprio in questo frangente che la fede nel Signore, l’affidarsi trova sostegno.
Gesù però invita i suoi a non mollare mai, ad essere perseveranti, perché la costanza ci salva la vita dagli inganni, dalle persecuzioni. Perseveranti vuol dire essere resistenti, non lasciarci andare.
Chiediamo al Signore la forza della testimonianza e della perseveranza, ma anche il coraggio di resistere alle difficoltà, alle fragilità, ai problemi.
30/11/2018 – Sant’Andrea, apostolo
“In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. (Matteo 4,12-18).
Tutto é iniziato lungo il mare di Galilea, in uno dei punti al di sotto del livello del mare. Un mare dunque doppiamente profondo. Sappiamo che il mare é sempre stato considerato un luogo difficile, un luogo dove le forze della natura limitano fortemente la forza umana.
Ebbene proprio lungo questo mare inizia il cammino e la storia di Gesù, il Cristo, nostro Signore e nostro D-o, attraverso un incontro con due pescatori, Simone chiamato Pietro e Andrea, di cui oggi facciamo memoria.
Due fratelli incontrano Gesù. Due pescatori intrepidi che con coraggio affrontano e sfidano, ogni giorno, ogni notte, le potenze avverse della natura.
Proprio questi due fratelli vengono chiamati a trasformare il loro lavoro, per diventare pescatori di uomini.
Le loro reti sono reti di umanità. Una umanità che attendeva una via d’uscita, un riscatto, una liberazione dall’oppressione. Proprio questi due fratelli hanno detto si ad una chiamata, alla chiamata del Figlio amato del nostro D-o vivente.
Oggi, attraverso questo Parola, vogliamo noi riconoscere il bene che hanno fatto questi due fratelli nel dire si ad una chiamata. Cerchiamo anche noi di ascoltare la voce di chi ci chiama ogni giorno a gettare le reti dell’Evangelo.