“Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».” (Luca 11,42-46).
Il contrasto fra i farisei e Gesù è ormai un dato di fatto. Gesù sta progressivamente evidenziando le contraddizioni e le incapacità dei farisei e delle autorità religiose di convertire il loro comportamento interiore.
Ed anche oggi l’Evangelo di Luca ci illustra gli anatemi rivolti ai farisei e a un dottore della Legge. “Guai a voi … “ è una espressione che non lascia spazio a fraintendimenti.
Gesù contesta quattro comportamenti: praticare l’ingiustizia, ambire alla notorietà, sentirsi privilegiati e usare il potere scaricando i pesi sugli altri.
Sarebbe un errore pensare che questi comportamenti sono legati a coloro che al tempo di Gesù avevano il potere. Ahi noi, sono tutti temi che riguardano la vita di oggi.
Quante volte siamo ingiusti … quante volte ci piace essere considerati importanti … quante volte ci sentiamo indispensabili … quante volte scarichiamo sugli altri i nostri problemi …
Gesù ci invita a non sottovalutare queste tentazioni perché ci allontanano dal Signore e ci rendono impermeabili al cambiamento.
17/10/2019 – S. Ignazio di Antiochia
“In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.” (Luca 11,47-52).
Il “Guai a voi” di oggi é decisamente duro. Potremmo quasi dire che è una severa reprimenda di Gesù rivolta alle autorità religiose ma anche a tutta una generazione di credenti.
Gesù ha chiesto una precisa conversione del cuore. Al contrario la gente vuole avere segni e le autorità religiose contestano Gesù per il mancato rispetto di alcuni precetti.
Gesù mette a nudo le contraddizioni che vengono espresse da questa generazione.
Gesù smaschera una prima contraddizione. É troppo facile costruire sepolcri alla memoria per ricordare chi è stato profeta e poi scordarsi del loro insegnamento. Alla fine i profeti rimangono degli incompresi oltre che essere stati uccisi.
Una seconda contraddizione riguarda il fatto di togliere la chiave della conoscenza alle persone. Questo è un male gravissimo perché significa togliere speranza e prospettive ad una fede più convinta a chi viene dopo di noi.
Gesù é poi lapidario: questa generazione risponderà dei suoi misfatti. C’è un peccato “generazionale” in queste parole del Maestro. Questa generazione é responsabile della cecità perché non è in grado di capire il senso della presenza del D-o della misericordia.
La storia comunque si ripete il peccato generazionale l’abbiamo commesso anche noi oggi. Abbiamo sperperato risorse a danno delle generazioni di tanti giovani. Dovremmo seriamente interrogarci più che difendere le nostre posizioni. Abbiamo bisogno di convertire la nostra vita.
A partire da queste considerazioni capiamo perché i farisei e gli scribi hanno condannato Gesù. É meglio togliersi l’impiccio piuttosto che cambiare vita!